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CHIESA MADRE - PARROCCHIA DI S. MARIA DELLA VISITAZIONE  

All’inizio del XVI secolo – scrisse Giovanni Lo Monaco (Op. cit – Quaderno n. 6, p.116) – per varie “cause però, e non ultima la diminuzione di popolo che portava alla esiguità delle rendite e quindi alla povertà delle chiese”, si decretò l’unione reale per accessionem delle quattro chiese esistenti. La Parrocchia di S. Nicola nel 1530 – riferisce sempre G. Lo Monaco – aveva come parrocchiani i membri di soltanto dieci famiglie. 

Con l’unione le chiese di S. Nicola, di San Biagio e di S. Maria de Entro divennero filiali della Chiesa di S. Maria de Fora che venne prescelta come principale e poiché su di essa esercitava il diritto di Patronato il Barone di Aieta, si rese necessario nel 1530, con l’intervento del vicario Generale Nicola Rotundo, stendere gli Atti Capitolari.

Della nuova e unica Chiesa Parrocchiale fu Arciprete del 1530 al 1555 don Francesco Fata. Ma chi ebbe cura di restaurare e migliorare la Chiesa e di fornirla di corredi e di arredi fu D. Marco Manderano o Mannerano che fu Arciprete dal 1556 al 1590. (…). 
Nel 1663 D. Pietro Paparo, delegato vescovile, Canonico della cattedrale e Visitatore Generale,  nel corso di una visita alle Chiese della Diocesi, con atto emesso da Papasidero, stabilì che la Chiesa sotto il nome di “Sanctae Mariae Gratiarum, et alia sub titulo Sancti Basii Episcopi et Martiris alia vero extra muros dictae terrae sub vocabolo Sancti Viti Martiris” venissero in perpetuo aggregate come suffraganee alla Chiesa di S. Maria de Fora che dal 1576, cioè da quando sulla parete di fondo dell’abside l’Arc. Manderano aveva fatto collocare il grande quadro ad olio su tavola raffigurante la Visitazione (opera di Fabrizio Santafede), aveva preso la denominazione di S. Maria della Visitazione.

Tratto dal libro “Aieta - Pagine della sua storia civile e religiosa” di Giuseppe Guida - Pellegrini Editore.