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continua Rubens Santoro è uno degli autori tra otto e novecento più apprezzati a livello internazionale, frequentò la "scuola napoletana del Morelli" e cominciò ad esporre all’età di soli quindici anni. Oltre che delle numerosissime vedute veneziane , fu pittore di scene d'interno, marine, di dipinti ispirati al paese natio, Mongrassano, in Calabria. Eseguì anche ritratti e soggetti orientali. Alla morte del suo maestro Domenico Morelli, gli successe alla cattedra all'Istituto di BBAA di Napoli. All’indomani della sua scomparsa, le sue opere furono esposte frequentemente alle mostre napoletane ma quella allestita nel Palazzo Rinascimentale di Aieta è la prima vera grande mostra su Rubens Santoro. Oltre a Rubens Santoro questa grande mostra, secondo l’impostazione del direttore artistico Tonino Sicoli, ha offerto uno spaccato sull’arte dell’epoca con l’esposizione di opere di altri pittori calabresi tra i quali: Raffaele Aloisio, Luigi Amato, Emilio Iannuzzi, Edoardo Fiore, Enrico Salfi, l’allievo preferito di Morelli (sua l’opera "In attesa della sposa", esposto alla 2° Biennale d'Arte Calabrese di Reggio Calabria ed acquistato dalla Real Casa). Nel 2004 il
Palazzo Rinascimentale ha ospitato le opere di Achille Capizzano (Rende
1907 – Roma 1951). E’ la rilettura di un importante pittore e
decoratore, molto spesso lasciato ai margini dalla critica ideologizzata.
“La sua pittura – scrive Tonino Sicoli – oscilla sempre fra due
poli ovvero fra l'intervento pubblico e l'esercizio intimistico, fra
l'ornamento monumentale e il piccolo formato, fra l'illustrazione dei
grandi temi storico-mitologici e il vissuto personale, fra il progetto
architettonico e l'appunto disegnato. Non pittura, nell’attività dell’Associazione 2005, ma rappresentazione degli stili di vita nel corso dei secoli; così nei mesi di Luglio e Agosto è stata allestita la mostra “LA TAVOLA NEI SECOLI – dal Rinascimento al Liberty”, in collaborazione col Centro Studi e Ricerche del Gruppo Tessile “A. Caprai” di Foligno. È stata ricreata l’arte di apparecchiare del Rinascimento caratterizzata da oggetti e ornamenti di ogni tipo: statue di pasta e marzapane, trionfi di zucchero, festoni e alzate di fiori e frutta. Nel Palazzo di Aieta sono state allestite le tavole di Isabella D’Este, Cristina di Svezia, Maria Teresa d’Austria. In una sala del Palazzo le tavole erano apparecchiate come nel 500 con candide tovaglie in lino di Fiandra. In un’altra con copritavoli ricamati con colori vivaci e tovaglie di lino con alte bordature di merletto del Seicento. Un’altra sala era dedicata al Settecento. Ed infine una sala del palazzo era dedicata all’arte di apparecchiare dell’Ottocento e poi lo stile Liberty caratterizzato da colori tenui, forme fluenti e materiali preziosi (vetro a forme floreali, opaline e argento).
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